Progetti per il territorio
Alla ricerca di nuove vie per raccontare il territorio e le sue storie
Sono nata e cresciuta in una piccola città di provincia nel nord-est dell’Italia. Lavorare per la propria città può risultare difficile, ma è una scelta precisa finalizzata alla costruzione di progetti nel luogo esatto in cui vengono fruiti, anche tramite processi partecipati. L’obiettivo è quello di creare contenuti culturali contemporanei, capaci di dialogare con il vissuto delle persone che vivono la città e che, per questo, siano accessibili e comprensibili a tutti.
Raccontare il territorio per immagini: la stretta correlazione tra design e contesto
Lavorare nella città in cui si vive e per la città in cui si vive significa mettere costantemente in relazione ciò che un determinato luogo rappresenta per la collettività con quello che rappresenta per se stessi. Il contesto, quindi, diventa estremamente rilevante nei progetti per cui si lavora a livello locale, soprattutto quando coinvolge anche gruppi di lavoro informali, associazioni del territorio e, in generale, la comunità. In questo caso, costruire contenuti che abbiano un significato condiviso e un valore per tutti diventa un processo sfidante che unisce le persone intorno a spazi e a interessi comuni.
Un progetto su cui ho lavorato in questo contesto è La fabbrica dello zucchero, un polo culturale con sede all’interno del vecchio zuccherificio cittadino, che propone un diverso e nuovo utilizzo degli spazi, trasformandoli in luoghi per le arti performative e la cultura.
Significativi anche sono i progetti BUM – L’esploso della creatività e Ara – Percorsi creativi rurali, rispettivamente del 2014 e del 2016. Al centro di BUM c’è la creatività in varie sue forme. Una galleria itinerante che ha percorso vari luoghi di Rovigo per raccontare come si sviluppano i processi creativi in ambiti diversi. Ara, invece, è un progetto di sviluppo del territorio finalizzato a valorizzare il patrimonio rurale locale. attraverso la contrapposizione tra chi vive il contesto quotidianamente attraverso il lavoro e chi lo scopre saltuariamente. L’identità visiva di ARA ha conquistati gli European Design Awards 2017 Gold nella categoria Brand logo.
Con il progetto Lovemaps, invece, ho scelto di indagare il rapporto tra luoghi e vissuti personali facendone il fulcro intorno a cui è costruita la mia tesi di laurea specialistica. Nel dettaglio, ho chiesto ad un gruppo di persone di raccontare i propri luoghi del cuore a Rovigo, estrapolando poi delle mappe non convenzionali basate sulle emozioni.
Dal 2009 al 2012 ho lavorato anche per il progetto M’intrigo, in cui ho curato la parte progettuale insieme alla realizzazione di una mostra e a varie attività culturali che si sono susseguite nel corso del progetto, come l’iniziativa Be kind rewind.
C’è il tema della pubblica utilità, invece, al centro del progetto Habitat, per il quale mi sono occupata della costruzione di strumenti di comunicazione basati su un sistema modulare di identità visiva.