Progettazione grafica
Sistemi di identità e costruzione di un lessico condiviso per raccontare assetti valoriali
A volte si tende a pensare, semplificando molto le cose, che parlare di progettazione grafica significhi discutere semplicemente di loghi e colori. La realtà, invece, è molto più articolata perché la creazione di sistemi di identità è un’attività complessa che richiede ricerca e metodo, prima ancora che abilità tecnica e pratica.
I sistemi di identità, infatti, vanno intesi come ecosistemi in cui il logo è solo uno tra i tanti elementi coinvolti nella costruzione di un vero e proprio lessico con cui parlare del marchio.
La progettazione grafica per costruire sistemi di significato
Costruire sistemi di identità è un processo che richiede profonda capacità di trasformare valori in segni in grado di raccontare una storia. Nel farlo, spesso ci si trova coinvolti in sfide stimolanti e complesse che possono portare a risultati impensabili. Rientra in questi casi il progetto realizzato nel 2006 per Bcpt Associati, con Marco Tortoioli Ricci e Matteo Guidi nel corso del quale ci siamo confrontati con la sfida del progetto del sistema di identità per la Regione Sardegna. Il punto di valore è stato disegnare non un marchio classico, ma un alfabeto nuovo che fosse allo stesso tempo arcaico e contemporaneo, per raccontare sia la storia della regione sia il suo volto attuale, rendendolo un vero e proprio sistema di significato che fosse riconoscibile e riconosciuto.
Del 2011, invece, è la progettazione del sistema di identità per i Musei di qualità dell’Emilia Romagna, realizzata per IBC insieme a Matteo Guidi. In questo caso abbiamo lavorato per raccontare un tessuto museale diffuso attraverso la creazione di un kit di strumenti che fossero allo stesso tempo al servizio del piccolo museo rurale ma anche del grande spazio espositivo cittadino, nell’ottica di creare una grande rete. Il logo del progetto è stato scelto tra i molti che hanno partecipato ad un concorso di idee per designer e progettisti grafici, ed è stato premiato per la sua capacità di essere insieme colto, nel riferimento classico alle nove muse, e pop nelle sue declinazioni.
Il 2012, poi, è stato l’anno della progettazione del marchio di Palazzo Roverella, un vero e proprio punto di riferimento artistico per tutta la provincia di Rovigo e non solo, dove vengono organizzate mostre d’arte di grande rilevanza. Per questo palazzo storico diventato spazio espositivo, quindi, ho progettato un marchio che mettesse in luce allo stesso tempo la natura nobiliare dell’ambiente e la sua nuova funzione, arrivando ad un restyling dello stemma araldico che esprime entrambe queste anime.
Rimanendo a Rovigo, nel 2015 ho lavorato alla progettazione del marchio di Rarò, un piccolo negozio di eccellenze alimentari che fa di rarità e qualità i principi alla base della scelta dei prodotti da commercializzare. Perno del progetto è la lettera R, che viene declinata su tutta la comunicazione in versione allungabile, che prende forma e racconta i percorsi alla scoperta del cibo.
Non solo sistemi di identità
Uscendo dall’ambito della costruzione di sistemi di identità, poi, ho avuto modo di lavorare in varie occasioni nella progettazione grafica per l’editoria, in particolare con la realizzazione di FMT.sight per Co.Mo.Do. Sociale, un magazine rivolto ai manager edito dal consorzio CFMT in cui ho avuto la libertà espressiva nel costruire illustrazioni e impaginazione profondamente integrate, e di Itasascom, nato come house organ di Sas Italy e diventato un vero e proprio magazine rivolto a manager e imprenditori.
Un altro ambito in cui ho potuto mettere a frutto le mie capacità è quello della progettazione di interfacce, tra cui alcuni dei più importanti siti di Banca Ifis, come Credifamiglia, Mondo PMI e Rendimax. Considerati i temi trattati, strettamente legati al finance, la sfida più importante è stata quella di renderle visivamente identitarie e non farle annegare nel linguaggio tipico del banking, in cui si fatica a distinguere un portale da un altro.
Per quanto riguarda il design applicato agli spazi espositivi, poi, ho avuto modo di lavorare per diversi anni con Comodo e Nemo Next Shop per l’allestimento di mostre sul futuro del retail. In questi contesti ho avuto la possibilità di spaziare e sperimentare molto, dai loghi dinamici quando ancora non erano diffusi come lo sono oggi, ai primi QR code, fino ad arrivare alla costruzione di iconografie inedite e al retrofuturo.